La fruizione dei contenuti online su mobile è indubbiamente aumentata. Infatti, questo trend ha avuto un enorme impatto sull’evoluzione del content marketing e lo sviluppo dei contenuti. I business oggi devono considerare di implementare delle app native all’interno della propria content strategy, al fine di offrire una user experience ad hoc per i device mobile.
Dati alla mano possiamo confermare che mobile e app sono due fattori che fanno parte integrante della quotidianità di tutti noi. Infatti:
- Il 70% degli utenti utilizza una app per acquistare beni o servizi;
- Nel 2017 sono state scaricate più di 178 miliardi di app e questo numero è cresciuto negli ultimi due anni (Statista);
- La navigazione online da desktop sta diminuendo, mentre quella da mobile è in continuo aumento (Mary Meeker).
In questo articolo affronteremo tre macro-temi legati alla connessione tra app e content marketing:
- Differenza tra un sito responsive e una app;
- Perché sviluppare una app può aiutarti a migliorare la tua content strategy;
- Quali caratteristiche dev’avere una app di successo.
Un sito responsive non è l’equivalente di una app nativa
Potrebbe sembrare una differenziazione banale da sottolineare, ma sito responsive e app sono due concetti diversissimi tra loro.
In numerose occasioni abbiamo parlato dell’importanza di sviluppare un sito web che sia responsive, ossia che sia fruibile da diversi dispositivi e non solo da desktop.
L’app nativa d’altro canto spesso e volentieri ha lo scopo di invitare l’utente a compiere un’azione. Hai un sito web vetrina? Anche la versione responsive lo sarà, ma avrà un formato fruibile da un dispositivo mobile. Dall’altro canto una app potrebbe aiutarti a sviluppare un aspetto particolare del tuo business, come il customer care, ad esempio.
Ormai un sito responsive potrebbe non essere abbastanza per creare engagement con il proprio pubblico e aumentare le entrate. Le app mobile offrono delle feature uniche che aiutano a raggiungere proprio questo obiettivo, combattendo la navigazione “passiva” degli utenti da desktop.
Una app nativa mette a disposizione un modo più facile per ricercare delle informazioni o per mettersi in contatto con un determinato brand e conoscerlo, il tutto a portata di “tap”.
Content marketing + app: la combo perfetta
Il ruolo sempre più centrale del mobile offre ai marketers innumerevoli opportunità per migliorare la propria content strategy e sviluppare un piano marketing invincibile.
In questo scenario le app non devono essere viste come un’aggiunta, ma come parte integrante di una strategia ben studiata.
Come abbiamo già detto le app sono dei pezzi di contenuti che invitano alla partecipazione combattendo la navigazione passiva che caratterizza il desktop. Infatti, ora vedremo 4 ragioni per cui sviluppare la tua app potrebbe dare quella spinta che cercavi per la tua content strategy.
1. User-experience personalizzata
Gli utenti si aspettano delle esperienze personalizzate e non siamo noi a dirlo, ma AgilOne: più del 70% dei consumatori si aspetta una user experience a seconda delle proprie preferenze che rimane l’esigenza maggiore quando si apre una app. Questa personalizzazione avviene tramite la raccolta di dati che comprende interessi, localation, abitudini ecc. ecc.
Prendiamo ad esempio l’app di Nike Training Club dedicata alla forma fisica. Prima di consigliare un allenamento personalizzato all’utente viene chiesto di inserire delle informazioni che riguardano: peso, altezza, abitudini di allenamento, tempo che può dedicare agli esercizi, ecc. al fine di offrire un’esperienza di fitness personalizzata. L’app in realtà fa parte di una content strategy ben studiata da Nike. Attraverso delle notifiche push l’utente viene invogliato a seguire gli allenamenti e invitato e non mancarne nemmeno uno. Tramite mail invece viene informato sulle ultime novità che riguardano i prodotti Nike.
2. Aumento delle interazioni
A proposito di notifiche push, queste sono un ottimo modo per generare più interazioni con gli utenti e fidelizzarli, nonché per tenerli aggiornati su novità, scontistiche e offerte.
Altri colossi del mondo fashion infatti, tra cui Zalando e ASOS, utilizzano le notifiche push proprio per raggiungere questi obiettivi.
3. Emergere tra i competitor
Avere una app a prescindere rafforza la brand identity, ma è soprattutto un’occasione per integrare delle nuove tecnologie come la realtà aumentata, ad esempio. Molti brand del settore beauty non si sono fatti sfuggire questa occasione. Infatti, mai prima d’ora c’era stata la possibilità di provare il make-up sulla propria pelle in piena comodità dal proprio divano e decidere quale prodotto scegliere.
Le 3 mosse per sviluppare una app degna della tua content strategy
1. Contenuti adatti per un’esperienza da mobile
Si tratta di device con schermi più piccoli utilizzati per la maggiore in verticale. Quando sviluppi una app devi tenere in mente tutti questi elementi, al fine di puntare su dei contenuti che catturino l’attenzione ma che siano orientati alla conversione e ad offrire delle informazioni utili.
2. Keep il simple
Un messaggio chiaro dev’essere il tuo obiettivo principale. Una app dev’essere intuitiva e fruibile. Infatti, la user experience dev’essere un’altra prerogativa. In molti disinstallano una app perché non soddisfa immediatamente un bisogno o sembra troppo complicata. Secondo un report di VWO del 2016 il 9% degli utenti abbandona il carrello di un e-commerce a causa di checkout lunghi e confusionari.
Nel contesto di una app il detto “less is more” è il mantra da seguire.
3. Personalizza i contenuti
Sì, ormai l’avrai capito, la parola d’ordine per il content marketing di oggi è la personalizzazione. Una app non dev’essere necessariamente la copia esatta del tuo sito web. Per capire quali elementi includere devi munirti di pazienza e di dati. Infatti, cerca di tracciare quali sono gli elementi indispensabili del tuo sito che non possono mancare nella tua app. Hai un e-commerce? Chiediti cosa vogliono vedere i tuoi utenti e quali informazioni potrebbero essere cruciali per compiere l’acquisto. Recensioni dei clienti? Informazioni su spedizioni e resi? Oppure avere un customer care a portata di tap per chiedere maggiori informazioni? C’è un contenuto in particolare che emerge rispetto agli altri? Come puoi ottimizzarlo?
In questo scenario avere un piano di come sviluppare i tuoi contenuti e ottimizzarli nel lungo periodo potrebbe rivelarsi l’asso nella tua manica.
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