Continua il nostro viaggio nel mondo del design. Dopo aver ascoltato le opinioni sul mondo dell’immobiliare, aver intervistato un consulente finanziario che ci ha fatto una panoramica sull’universo creditizio che si cela dietro gli investimenti sul mattone, eccoci qui a parlare di design. Ospite del blog di YourTarget, Claudia Pelizzari (interior designer, fondatrice e titolare del suo studio).
Ciao Claudia. Cominciamo la nostra chiacchierata con una domanda generica. Tu sei nel settore dal 1991. Come si è evoluto questo mercato dall’avvento del web 2.0 e dei social?
Ho aperto il mio studio nel 1991. Da allora i cambiamenti sono stati veramente epocali. Solo a pensare all’arrivo di programmi di architettura tipo Autocad, Photoshop, Cinema 4d… il nostro è un lavoro che non è mai fermo. Siamo sempre in continua evoluzione, una trasformazione che ci ha portato gradualmente a tutto ciò che riguarda il mondo della comunicazione. Oggi l’imperativo è comunicare e amplificare le conoscenze attraverso le reti social. Fare architettura e Interior è un qualcosa di strettamente connesso alla comunicazione. È necessario costruire un ponte tra ciò che succede nello studio e tutto quello che c’è fuori.
Potresti farci un profilo del cliente medio? Sa cosa vuole? È disposto a spendere per un prodotto artigianale o cerca con ostinazione pezzi di arredo in serie perché meno costosi?
Ovviamente posso rispondere a questa domanda profilando il target del mio studio. Il nostro è un cliente attento che cerca attraverso la nostra consulenza un risultato “tailor made”. La sua casa, il suo Hotel, il suo Ristorante devono essere riconoscibili e assolutamente “suoi”. Questo richiede un percorso progettuale capillare che fa dell’innovazione e dell’aggiornamento i suoi punti di forza. L’oggetto di serie è valutato come elemento non protagonista di una scena assolutamente unica e irripetibile.
In passato chiunque avesse dovuto arredare casa andava nell’edicola più vicina, faceva scorta di riviste appuntando i pezzi o le finiture interessanti. Oggi succede lo stesso? O sono i social media ad avere la meglio?
Le riviste, soprattutto quelle di un certo rilievo, hanno ancora un appeal sulla persona che deve “far casa”, ma i social sono entrati ormai a far parte del processo di acquisto. Beh, ormai Facebook, Instagram, Pinterest e co. sono penetrati nella quotidianità. Cerchiamo online, e soprattutto sui social, prima di fare qualsiasi cosa e l’universo interior design non è esente. Influenzeranno in modo particolare le scelte del consumatore.
Ecco, a questo punto ho qualche domanda a proposito. In base alla tua esperienza, quanto consiglieresti ad un produttore di investire nel digital marketing?
Che un produttore o un professionista investano nel digital marketing oggi è essenziale. Non si può restare analfabeti a lungo e senza la comunicazione si rimane in stallo. Si rinuncia ad importanti fette di mercato che, a fine anno, possono fare la differenza quando si tirano le somme del bilancio.
Tu, con il tuo studio, fai un ampio uso dei canali social. Facebook, Pinterest, Instagram e addirittura Vimeo. Com’è cambiata la percezione del tuo brand grazie all’utilizzo dei social network?
Il mio studio utilizza canali social come Facebook, Pinterest, Instagram o Vimeo in modo continuativo. Abbiamo clienti in tutto il mondo che arrivano proprio attraverso questi canali. La nostra modalità di intervento è diventata più internazionale, più aperta e i social sono un ottimo braccio destro quando si tratta di raggiungere mercati stranieri.
Non posso non chiedertelo: in termini di richieste, quanto contribuiscono questi canali? Riesci a trovare clienti online?
Buona parte dei clienti arriva dalla comunicazione online, che viene gestita con regolarità ed attenzione internamente dallo staff dello studio. Questo ovviamente ci spinge a fare sempre più tuttavia siamo coscienti che se dovesse esserci una flessione converrebbe comunque continuare a presidiare i canali.
Ci piace concludere queste chiacchierate con un gioco. Ci regali un’infografica, una tua citazione? In poche parole perché consiglieresti ai tuoi colleghi di avere un approccio più digital?
”Digital e sei nel vento”. Non puoi sottrarti alla brezza mattutina che ti accarezza e ti risveglia!
E tu? Vuoi scoprire come passare al digitale con ottica inbound?
Scarica il nostro e-book gratuito!