Ormai è assodato: il consumatore non è più quello di una volta.
Sempre più informato e alla ricerca di maggior rispetto da parte delle imprese, il consumatore di oggi non è più disponibile a farsi “attaccare” dalle solite pubblicità che interrompono il flusso dei suoi pensieri mentre guida, guarda la televisione, vede un video su YouTube o cerca risposta alle sue domande sui motori di ricerca.
In un’era in cui i sistemi di pubblicità e marketing tradizionali non funzionano più come una volta per generare i contatti migliori per i commerciali, ecco che nuove vie si intravedono all’orizzonte per i venditori.
Di cosa si occuperanno i venditori di un futuro non troppo lontano? Lo scopriamo nel post di oggi!
Il consumatore di oggi ha una marcia in più
É così: il consumatore moderno ha una marcia in più rispetto a quello del passato, perché oggi:
- Vede un mondo dai colori cangianti e caratterizzato dal cambiamento: si pensi agli effetti non soltanto politici dell’elezione di Trump e dell’avvio della Brexit che si contrappongono nettamente all’internazionalizzazione e alla globalizzazione crescenti della nostra era.
- Ascolta l’opinione degli altri consumatori: della famiglia, degli amici ma anche degli “sconosciuti” online. Non a caso, Google riporta un aumento della ricerca di consigli online in ogni categoria d’acquisto, anche “nelle piccole cose”.
- Vive sempre più “mobile”: continuano ad aumentare le ricerche da dispositivi mobili per parole chiave che includono parole come “migliore”; ad esempio le ricerche da dispositivi mobili per termini quasi banali come “miglior spazzolino” sono cresciute di oltre il 100% negli ultimi due anni (Google).
- Si informa sempre più online: non è più l’azienda a informare e dare indicazioni riguardo categorie e prodotti ma sono le persone a cercare direttamente le informazioni di cui hanno bisogno proprio lì dove ce l’hanno a portata di mano: online.
- Pretende rispetto: cresce e si rafforza la sensibilità per l’ambiente a fianco di quella della persona. Forse pochi sanno che esiste il Registro Pubblico delle Opposizioni, predisposto dal garante della privacy per proteggere i consumatori dalle chiamate indesiderate. Allo stesso modo, l’Unione Europea ha dichiarato violazione della privacy l’invio di email a contatti che non hanno precedentemente dato il proprio consenso a ricevere comunicazioni (sistema “opt-in”). Tuttavia, anche se i commerciali ne sono informati, non sempre decidono di rispettare la privacy dei futuri acquirenti. Un peccato: non solo si tratta di una pratica illegale ma è anche controproducente e a scapito della creazione della relazione con il cliente.
Il consumatore di oggi è una persona e come tale vuole essere rispettata dalle imprese e dai commerciali.
E il venditore di oggi?
I commerciali e i venditori dell’era dell’informazione si trovano ad affrontare un consumatore che ha un potere senza precedenti: un accesso quasi illimitato alle informazioni su brand, prodotti e servizi, ma soprattutto alle soluzioni alternative per risolvere il suo problema.
Per questo è diventato più difficile:
- Raggiungere il consumatore con i metodi di vendita tradizionali: chiamate “a freddo”, email a liste di contatti comprate da terzi, interrompere le attività quotidiane del consumatore con un fastidioso pop-up nel video che sta guardando sono tutte pratiche che infastidiscono e rovinano la relazione con il consumatore invece di costruirla.
- Studiare i contatti per determinare se vi è allineamento tra le esigenze dell’acquirente e quelle del venditore, soprattutto se non si può contare su sistemi automatici che permettono di analizzare il “prospect” efficacemente per diminuire il periodo necessario alla chiusura della vendita.
- Ottenere l’attenzione del consumatore con sistemi di marketing tradizionali come fiere e punti vendita, quando è possibile investire in e-commerce e altre attività digitali mirate, spesso con minori investimenti.
Inutile tapparsi gli occhi: è giunto il momento di cambiare approccio
Così saranno i venditori del futuro
Quando cresce la difficoltà nel curare non soltanto la quantità dei contatti “da portare a casa” ma anche la loro qualità, non rimane che testare nuove metodologie per adattarsi ai cambiamenti del consumatore e del mercato.
I venditori del futuro dovranno:
- Rispettare il consumatore, interagendo in maniera personalizzata e soprattutto rispettosa delle loro esigenze.
- Accompagnare i futuri clienti lungo il processo di acquisto, aiutandoli a comprendere le varie sfaccettature del problema che devono risolvere e consigliandoli nelle soluzioni da utilizzare per risolverlo.
- Testare nuove pratiche di lead generation online, che gli permettano di curare la quantità e la qualità dei contatti a cui presentare gradualmente il prodotto o servizio.
- Curare la relazione con il cliente evitando di mirare soltanto alla singola transazione ma creando un legame di fiducia con il futuro acquirente.
- Implementare sistemi di automazione che gli permetteranno di investire in personalizzazione tutto il tempo risparmiato nella creazione e gestione dei contatti.
In una parola?
Il venditore del futuro è #Inbound
Inbound Sales: chi è il venditore Inbound?
EquinetMedia ha riportato un’interessante estratto del noto report State of Inbound di HubSpot: come rendere il processo di vendita più Inbound?
- Investi nei Social: il 42% dei compratori afferma di utilizzare Twitter e LinkedIn per ragioni professionali. Se il tuo target è su questi social, dovrai esserci anche tu che sei un commerciale.
- Impronta un migliore allineamento tra Marketing e Vendite: questi due parti di una stessa macchina devono lavorare insieme più che mai per creare campagne efficaci.
- Determina i canali di comunicazione in cui il tuo cliente potenziale vorrà comunicare e incontralo proprio su quei canali. Se la ricerca di HubSpot riporta le email come lo strumento ad oggi più efficace, fai le tue ricerche e scopri quale mezzo di comunicazione preferisce il tuo cliente target.
- Se sei un sales manager o un imprenditore, punta alla formazione continua del tuo team di commerciali e venditori: permetti ai tuoi dipendenti di crescere e migliorare per andare incontro ai bisogni del consumatore moderno. Non dimenticare che la priorità #1 dei commerciali (riporta HubSpot) è un lavoro che gli dia opportunità di crescita.
Scopri di più sulle differenze tra Marketing Tradizionale e Inbound!
Scarica la nostra infografica su: