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Cambiare l’arredo per la casa o per l’ufficio è una delle cose che ci spinge maggiormente ad usare la rete. Posizionarti online è fondamentale. Non basta una bella gallery con i prodotti ma devi aiutare il consumatore. Abbiamo lasciato la parola a Claudio Gagliardini. Ecco cosa puoi fare!

La Rete Internet è ormai la principale fonte di informazione per chiunque voglia conoscere prodotti, servizi e proposte delle aziende. Tanto più nel settore arredo e design, in cui la vastità e la varietà delle proposte impone una ricerca su più livelli e in più direzioni.

Se per qualsiasi altro prodotto le possibili variabili sono relativamente poche (tipologia, marca, modello, varianti), quando parliamo di arredi tutto infatti si complica, tanto che in moltissimi casi la scelta ricade su mobili e accessori realizzati ad hoc e su misura. Non basta dunque avere le idee chiare sui materiali, sui colori, sugli stili e sulle funzionalità, per andare in un negozio di arredamento e non perdersi tra le infinite proposte e tra politiche di prezzo non sempre del tutto trasparenti.

Per comprare consapevolmente un mobile occorre lavorare su un elevato numero di parametri e fare un grande lavoro creativo per immaginare uno o più pezzi d’arredamento nel contesto della nostra casa. Questo è possibile grazie alle opportunità offerte dalla Rete, ma le aziende che producono o vendono arredi devono conoscere a fondo Internet e i suoi mezzi e strumenti, per poter davvero rappresentare un valido approdo online per chi sta cercando uno o più pezzi da acquistare. Questa conoscenza e questa consapevolezza si concretizzano nell’Inbound Marketing e nelle sue buone pratiche e strategie.

 

Arredamento & Design nell’era di Internet

Nei decenni che hanno preceduto l’avvento della rete Internet, le aziende si sono concentrate in modo ossessivo sul prodotto, sul brand, sulla qualità e su pochi altri importanti fattori interni all’azienda stessa. L’autoreferenzialità era totale e il mondo esterno rappresentava soltanto una ricca riserva di caccia, piena di clienti cui vendere prodotti e servizi. Poi è arrivata la Rete e a seguire i Social Media e tutto è cambiato.

Rovesciare la prospettiva di osservazione è diventato l’unico punto di (ri)partenza possibile. Il prodotto è ancora importante, ovviamente, così come tutti gli altri parametri, ma in un mercato superaffollato come quello in cui siamo immersi essi non bastano. In un simile contesto non basta il brand, non basta il prodotto, non bastano la qualità, l’assortimento, il servizio e nemmeno il prezzo.

 

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Oggi ad avere la meglio è chi parcheggia l’auto piena di scritte in un luogo appartato, si toglie la divisa e la cravatta con il logo, molla nel bagagliaio cataloghi e gadget e mette le persone al centro di tutto, con le loro esigenze e le loro differenze, con i loro sogni e il loro modo di essere.

Il prodotto di massa non è morto, ovviamente. In questo settore più che in tutti gli altri, come ampiamente dimostrato dal successo di grandi brand multinazionali, IKEA su tutti, il prodotto di massa è vivo e vegeto, ma si adatta ad ogni singola esigenza come se fosse un prodotto su misura e su commissione.

Ma ciò che fa grandi questi brand non sono i loro cataloghi, la loro massiccia presenza in Rete e la possibilità di acquistare in negozio o di ricevere i mobili direttamente a casa, con o senza montaggio incluso. È l’approccio che fa la vera differenza ed è un approccio Inbound.

 

Arredamento & Design e Inbound Marketing

Le grandi aziende che spendono cifre importanti per fare pubblicità sui media tradizionali sanno perfettamente che soltanto una piccola parte del loro investimento si tradurrà in vendite, nell’immediato. Lo fanno perché è fondamentale essere conosciuti dai potenziali clienti, che prima o poi avranno bisogno di quello che pubblicizzano e lo compreranno. Per far questo interrompono film, programmi TV e trasmissioni radiofoniche, spezzano articoli di giornale e di riviste, tappezzano la città di cartelloni e manifesti.

Al centro del loro sforzo c’è l’azienda e i suoi prodotti e servizi e il cliente è solo un target da colpire, le cui esigenze sono spesso ricondotte esclusivamente all’ostentazione, all’emulazione dei più ricchi e famosi e al mero desiderio di “un nuovo giocattolo”. Tutto questo è l’esatto contrario dell’Inbound Marketing, che poggia invece su basi diametralmente opposte:

  • Ascoltare le persone per conoscere davvero le loro esigenze, invece che limitarsi a creare e pubblicizzare prodotti e servizi;
  • Creare contenuti utili alle persone per risolvere i loro problemi o per realizzare i loro desideri e sogni, anziché imporre quelli dell’azienda;
  • Interagire con le persone e farle partecipare, anziché inondarle di pubblicità;
  • Aiutare le persone a valutare e a scegliere ciò che gli occorre, ad esempio realizzando applicazioni e supporti che gli consentano di collocare i prodotti all’interno del loro contesto, senza dover ricorrere a costosi rendering;
  • Attrarre anziché interrompere (permission marketing).

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Buone pratiche di Inbound per Arredo & Design

Basta con la pubblicità, dunque? No, ma essa deve diventare parte di un progetto di relazione, di comunicazione e di marketing molto più ampio e incentrato sulle persone. Queste non sono un obiettivo da colpire sparando nel mucchio slogan e suggestioni, spesso mendaci, ma relazioni da coltivare ed esigenze da soddisfare, il più possibile in forma individuale e mirata.

Mettere al centro le persone significa mettere il design, lo stile e i valori dell’azienda al servizio delle loro esigenze reali, anziché delle velleità di architetti e designer. Significa progettare in funzione degli stili di vita, degli spazi sempre più ridotti, delle esigenze che cambiano rapidamente. Chi avrebbe immaginato, anche solo 20 anni fa, ad esempio, che nei salotti degli adulti ultraquarantenni (spesso non single) avrebbero dovuto trovare spazio consolle di gioco, poltrone da gamer, impianti stereo degni di una discoteca e altri gadget da adolescenti? Quanti avrebbero scommesso sulla quasi totale scomparsa dei preziosi soprammobili di mamme e nonne, soppiantati da gadget tecnologici di ogni tipo, forma e utilizzo?

Inbound Marketing non significa dunque sviluppare raffinate strategie di engagement, ma soprattutto comprendere che il marketing non è più un’attività periferica e terminale, ma il fulcro di qualsiasi attività, che inizia dall’ascolto, dall’interazione, dalla relazione con le persone e dalla comprensione quotidiana delle loro esigenze, che la Rete e i suoi strumenti sono in grado di mettere in evidenza e di valorizzare. È da lì che occorre partire, se si vuole creare contenuti in grado di attrarre chi sta cercando di risolvere un problema o di rincorrere un’emozione, un desiderio o un sogno e non un mobile da comprare. L’acquisto, se saremo stati capaci di presidiare la Rete e il Buyer’s Journey di chi si sta avvicinando a noi, avverrà in un secondo momento: quando la risposta alla sua domanda coinciderà con un prodotto o un servizio che siamo in grado di offrirgli.

 

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