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Blockchain rimedio contro frodi su cibo e valore per la filiera alimentare. Come l’impiego della blockchain può garantire la qualità di ciò che mangiamo.

L’industria agroalimentare può trarre significativi vantaggi dall’implementazione della tecnologia blockchain. I principali riguardano il contrasto a frodi legate al cibo che portiamo ed il monitoraggio relativo a sicurezza e qualità di tutta la filiera alimentare.

Esaminiamo dapprima il contesto istituzionale.

Nell’ambito della sfera istituzionale internazionale, esistono politiche di settore che vedono coinvolte le autorità di ogni Paese, a diversi livelli. Per quanto riguarda specificatamente le politiche relative allo sviluppo della filiera agroalimentare, un’importante guida è stata data dall’Agenda ONU 2030, con riferimento all’obiettivo Nr. 2 che si prefigge l’obiettivo di:

“porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile”.

Ogni obiettivo dell’agenda 2030 comprende dei sotto-obiettivi. Nella fattispecie, al fine di raggiungere uno dei traguardi che l’Onu si è prefissata, si richiede ai Paesi di “aumentare gli investimenti, anche attraverso una cooperazione internazionale rafforzata, in infrastrutture rurali, servizi di ricerca e di divulgazione agricola, nello sviluppo tecnologico e nelle banche genetiche di piante e bestiame, al fine di migliorare la capacità produttiva agricola nei paesi in via di sviluppo, in particolare nei paesi meno sviluppati”.

Il potenziamento della competitività del sistema agroalimentare internazionale, deve innanzitutto rispettare i vincoli sociali, ambientali ed istituzionali affinché il risultato di tale attività possa produrre la cosiddetta “performance sostenibile”. Oltre a ciò, è necessario porre in essere delle misure a sostegno del tessuto economico, come per esempio degli incentivi  a sostegno dell’innovazione, la formazione ed il supporto all’imprenditoria, miglioramento dei principi del sistema agroalimentare ed in generale la diffusione delle best practice.

A tale proposito, la FAO ha rilasciato un documento molto interessante “Opportunità nascenti per l’applicazione della blockchain nell’industria agroalimentare”. Secondo tale Rapporto FAO 2018, le varie tecnologie che ricadono sotto il temine blockchain, forniscono un’opportunità unica per il settore dell’agroalimentare.

 

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L’implementazione della tecnologia distribuita della blockchain introduce un nuovo concetto di fiducia all’interno di tutta l’industria ed in questo modo riduce l’incertezza che a volte si crea fra produttore, intermediari e consumatore. Grazie a ciò, si assiste ad importanti vantaggi sul piano di efficienza, trasparenza, tracciabilità. Le informazioni relative ad un prodotto vengono registrate a partire dal produttore (fattoria) fino al momento in cui viene venduto. Questi vantaggi sono fondamentali per il settore agricolo e l’intera filiera che ad esso è collegata.

Nel documento della FAO si legge che “Le DLT (Distributed Ledger Technologies) possono aiutare i governi a raggiungere i loro obiettivi di politica pubblica per una crescita economica inclusiva nel settore agricolo, lo sviluppo rurale e la sicurezza alimentare, oltre ad essere un catalizzatore per lo sviluppo sostenibile e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.”

Le organizzazioni incentrate sull’agricoltura dovrebbero continuare a migliorare la loro base di conoscenze e a concepire i tipi di assistenza tecnica necessari per preparare e sostenere gli attori agricoli e i governi a svolgere un ruolo attivo nelle catene di valore agricolo basate su blockchain.”

Da quanto abbiamo appena visto è semplice comprendere quanto il settore agricolo stia evolvendo.

Il ruolo della blockchain nell’industria agroalimentare

La tecnologia blockchain produrrà un impatto rivoluzionario nell’evoluzione del settore agroalimentare. Tramite la blockchain è infatti possibile ridurre molte delle problematiche esistenti fra colui che produce la materia prima, l’intermediario e l’utente finale mediante l’uso di un sistema peer-to-peer ma non solo, grazie a questa tecnologia sarà possibile effettuare scambi commerciali più agevoli in quanto verranno rimosse molte barriere di carattere burocratico, linguistico, economico e finanziario.

Uno degli straordinari vantaggi che la blockchain apporterà al settore agroalimentare riguarda la tracciabilità dei prodotti. Pensiamo per esempio ai prodotti italiani conosciuti in tutto il mondo: il danno al mercato derivante da prodotti contraffatti è di proporzioni enormi. In questo modo, non solo viene leso il produttore e la relativa filiera, subiranno ripercussioni negative anche il consumatore ed il “Made in Italy”. La blockchain è quindi uno strumento utile per combattere la criminalità operante nel settore agroalimentare.

Esaminiamo di seguito i principali casi d’uso

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1. L’utilizzo della blockchain e il contrasto alle frodi alimentari

Oggi la digitalizzazione ha permesso di rendere più efficaci ed efficienti la maggior parte dei processi di tracciabilità alimentare. Molte aziende che adottano soluzioni digitalizzate di tracciabilità assistono ad una riduzione importante degli errori in particolare per ciò che concerne l’inserimento dei dati ed eventuali atti di fraudolenta gestione degli stessi. Ciò a sua volta si riflette positivamente sulla riduzione dei costi come pure in un notevole risparmio di tempi che possono essere impiegati in maniera più produttiva.

La gestione della tracciabilità va ad impattare ovviamente su tutti i processi e relazioni all’interno della supply chain, si pensi per esempio alla riduzione degli sprechi alimentari, i costi delle scorte nei magazzini, il trasferimento della merce, pagamenti, ecc.

Tutto ciò va indubbiamente a vantaggio della filiera agroalimentare, ma, malgrado gli sforzi e gli investimenti effettuati, non è ancora sufficiente. E’ necessario migliorare ulteriormente i processi di certificazione.

2. Tracciabilità è ormai sinonimo di blockchain

Con l’utilizzo della blockchain, grazie alla possibilità di tracciare ogni alimento all’interno di tutta la filiera, il consumatore diventa attore protagonista della propria alimentazione. Con questa tecnologia egli ha la possibilità di verificare in tempo reale tutte le informazioni legate al prodotto che desidera acquistare.

Da tempo il consumatore richiede maggiori garanzie circa i prodotti alimentari che acquista e consuma. Troppe sono infatti le frodi alle quali assistiamo, guardando il TG troppe sono le notizie circa sostanze dannose contenute in ciò che mangiamo. Da qui il vivo desiderio di sapere di cosa ci nutriamo, dove l’alimento viene prodotto, da chi, attraverso quali procedure, mediante l’uso di quali sostanze (pesticidi, antibiotici, ecc.) e così via.

 

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Come funziona la blockchain nella filiera agroalimentare?

Vediamo quindi quali sono i casi d’uso più noti per cui l’utilizzo della tecnologia blockchain si rende elemento determinante nell’individuazione di prodotti contraffatti e nella tracciabilità di tutti i prodotti agroalimentari dal produttore fino al consumatore.

Sebbene a livello internazionale nell’ambito agroalimentare non esista ancora uno standard predefinito di implementazione blockchain, si sta osservando la creazione di procedure molto simili le une alle altra che consistono in:

  • Acquisizione del dato;
  • Registrazione del dato;
  • Analisi del dato;
  • Integrazione del dato;
  • Trasmissione del dato.

Nell’ambito di questo percorso, allo scopo di rendere fluido ed automatizzato tutto il processo, alla tecnologia blockchain vengono abbinati degli strumenti hardware capaci di dialogare con la stessa.

Al momento alcuni degli strumenti maggiormente diffusi sono:

  • Codice QR;
  • Tag NFC;
  • RFID.

Case-study: come Carrefour e Walmart hanno usato la blockchain 

Il caso Carrefour

La prima blockchain alimentare Europea è stata messa in opera da Carrefour. Nel 2017 viene testata la blockchain per rendere trasparente la tracciabilità degli alimenti. A settembre 2018 è stata lanciata la prima blockchain alimentare d’Europa applicata al pollo Filiera Qualità Carrefour. Sempre durante il 2018: è avvenuta l’applicazione della tecnologia ad altri quattro prodotti (pomodori, uova, latte, Rocamadour DOC). Entro il 2022 è prevista l’adozione della blockchain per tutti i prodotti della Filiera Qualità Carrefour.

Mediante l’utilizzo di smart contract è possibile controllare i dati immessi dai soggetti partecipanti alla filiera che, grazie alla tecnologia blockchain, non potranno più venir falsificati.

 

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L’esempio Walmart

Walmart ha adottato  una soluzione di blockchain per la sicurezza alimentare, il cui sistema di tracciabilità alimentare (basato su Hyperledger Fabric) è stato pensato per due prodotti lavorati. Uno relativo alla carne suina prodotta in Cina, per la quale è stato possibile registrare i certificati di autenticità su blockchain, portando così maggiore fiducia in un sistema in cui ciò rappresentava un problema serio. Il secondo si riferisce invece al mango prodotto negli Stati Uniti. Il tempo necessario per rintracciare la loro provenienza è passato da 7 giorni a soli 2,2 secondi!

Oggi Walmart è in grado di tracciare l’origine di oltre 25 prodotti di 5 diversi fornitori. L’azienda prevede di estendere il sistema ad ulteriori prodotti e categorie nel prossimo futuro. Infatti, ha recentemente annunciato che inizierà a richiedere a tutti i suoi fornitori di verdure fresche a foglia (come insalata e spinaci) di tracciare i loro prodotti utilizzando il medesimo sistema.

Le più importanti sfide nell’implementazione della blockchain

La sfida più importante è sicuramente rappresentata dalle infrastrutture.

Per lavorare in modo efficiente con l’utilizzo di una mole importante di dati e della tecnologia blockchain è necessario adottare connessioni veloci ed utilizzare dati pubblici i quali non sono sempre ottenibili o attendibili. Com’è noto, l’industria alimentare rappresenta un’occasione ghiotta per la criminalità organizzata che, ad esempio, sfrutta esseri umani con lo scopo di fornire prodotti a basso costo (e di bassa qualità), oppure utilizza prodotti illegali per ottenere frutta e verdura in quantità, poco importa se dannosa per la salute pubblica.

Oltre all’infrastruttura, per il buon successo di progetti simili è necessario collaborare con le autorità di controllo (governi, dogane, veterinari, ecc.) che permettano ai componenti della supply chain di relazionarsi fra di loro in modo integrato.

Come già suggerito nel mio precedente articolo “Blockchain: come scegliere i partner giusti per il tuo progetto”, credo sarebbe utile, per un imprenditore o un consorzio, iniziare l’esperienza blockchain tramite l’implementazione di un un piccolo progetto per cui sia possibile raccogliere dati da controparti conosciute che possano essere seguite direttamente e con la dovuta attenzione. Tale progetto consentirebbe di comprendere a fondo i vantaggi dell’utilizzo della blockchain, i costi ed effetti su management ed organizzazione aziendale.

 

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