ICO, STO e IEO: queste sigle sono ovunque e la viralità non ha certo giovato alla loro reputazione, pur accrescendone la fama. In questo articolo approfondiremo il significato di queste sigle, affrontando gli aspetti positivi e negativi, tralasciando il folklore, per poterti dare una mano a scegliere la strada migliore per il tuo progetto blockchain.
Le ICO
Iniziamo con le ICO. Un’initial coin offering (ICO) è nient’altro che un metodo di raccolta di capitali, solitamente in concomitanza con il lancio di un nuovo prodotto/servizio su blockchain. Se hai curiosità di approfondire, leggi pure il nostro articolo.
Cosa spinge un investitore a scegliere una ICO?
In cambio dell’investimento, l’investitore riceve i token, che potrà utilizzare per il prodotto/servizio lanciato. In aggiunta, gli investitori ricercano il profitto dalla vendita dei token acquistati: per questo motivo è importante avere una tokenomics solida, un token quotato e un progetto scalabile: ogni investitore spera di poter vendere qualche token su un exchange, dopo che il prezzo sarà salito, grazie alla crescita del tuo business.
Perché lanciare una ICO?
Come detto è bene prima verificare la tokenomics del tuo progetto: se il tuo token ha un’economia solida e promette liquidità e crescita in valore grazie al valore e all’utilizzo all’interno del tuo business, lanciati pure. Sicuramente una ICO offre anche dei vantaggi in termini di rapidità e di ridotta burocrazia, rispetto a una raccolta fondi tradizionale. Puoi raccogliere facilmente molti capitali utilizzando AirDrops, programmi Bounty, vendite dei token private e pubbliche.
I contro di una ICO
Truffe. Secondo Satis Group LLC l’81% delle ICO analizzate si sono rivelate truffe. Questo naturalmente ha demoralizzato molti investitori e il sistema delle ICO in generale. Tuttavia con alcuni accorgimenti, come le DAICO (ICO in cui gli investitori posso controllare il flusso dei capitali investiti nell’azienda e interromperlo in caso di anomalie), le ICO continuano ad essere un buon modo di raccogliere capitali.
Le STO
La Security Token Offering (STO) è un altro metodo di raccolta di fondi che, a differenza di una ICO, si presenta sotto forma di un contratto di investimento in un security, come obbligazioni, azioni, fondi. Se cerchi un approfondimento, non dimenticarti di consultare anche questo nostro articolo.
Secondo la definizione di Investopedia:
“Un security è uno strumento finanziario negoziabile e fungibile che detiene una qualche forma di valore monetario. Rappresenta un diritto di proprietà in una società quotata in borsa (tramite azioni), una relazione da creditore con un ente governativo o una società (rappresentata dalla proprietà di una obbligazione), o diritti di proprietà rappresentati da un’opzione. I security token sono registrati su una blockchain, in modo simile a come un investimento in security tradizionali è registrato in un certificato digitale. Le STO sono, se lo si desidera, un approccio misto tra le offerte pubbliche tradizionali (IPO) e ICO”.
Cosa spinge un investitore a scegliere una STO?
La sicurezza. Le STO sono basate su asset reali e devono pertanto seguire una stretta regolamentazione. Questo garantisce maggiore protezione in caso di truffe, perciò infonde maggiore fiducia ad un investitore.
Perché lanciare una STO?
Fiducia in primis da parte degli investitori. Le STO stanno acquisendo popolarità proprio per la maggior sicurezza che possono offrire, senza dimenticare alcuni use-cases interessanti che possono essere lanciati solo con security digitali, come investimenti in campo immobiliare o in capitale di rischio.
I contro di una STO
Come già accennato, di contro c’è la regolamentazione. Se è vero che il mondo blockchain si muove sulla decentralizzazione e sulla minore burocrazia, le necessità di regolamentazione poste dai governi per offrire security spaventano molte imprese, soprattutto se in fase di startup. Senza dimenticare i costi burocratici, consulenziali e legali per mettere in piedi un sistema di KYC/AML ed essere compliant con le leggi di riferimento.
Le IEO
Come ho già scritto in un articolo precedente, le Initial Exchange Offerings (IEO) sono forse le più recenti tipologie di raccolta fondi esistenti. In questa tipologia, la raccolta fondi avviene direttamente tramite un exchange. In pratica gli sviluppatori inviano il token del loro progetto all’exchange, il quale lo rivende ai suoi utenti. In questo modo gli utenti non inviano fondi direttamente allo smart contract del progetto, ma creano un account sull’exchange e prendono parte alla raccolta fondi.
Cosa spinge un investitore a scegliere una IEO?
Ancora una volta, la fiducia. Gli exchange sono sotto stretta regolamentazione e questo è un vantaggio per la loro reputazione. Gli investitori sanno che un exchange difficilmente quoterà un progetto truffaldino, proprio perchè sotto stretta sorveglianza, oltre che dalla perdita di immagine derivante da una truffa. Inoltre, avere un token già listato dona vantaggi in termini di liquidità e profitto atteso dagli investitori, senza contare la comodità di investire nell’exchange nel quale si ha già un account.
Perché lanciare una IEO?
Innanzitutto l’exchange ha già una base utenti interessata ad investire in progetti blockchain ed acquistare token. In più ogni exchange ha il suo brand, perciò può darti enormi vantaggi in termini di marketing e di fiducia, che come già detto non è ai massimi livelli. Non saresti felice di investire in un’azienda quotata a Wall Street?
I contro di una IEO
Naturalmente rivolgerti ad un pubblico limitato, gli utenti dell’exchange, può avere effetti negativi sulla volatilità del prezzo del tuo token. Questo a discapito anche dell’idea di base di decentralizzazione della blockchain. Inoltre l’exchange, per sua natura, è un luogo in cui gli utenti comprano e vendono token sperando in un profitto: ciò può svilire il valore del tuo token e farlo diventare un puro oggetto di investimento. La speculazione pura è nemica della tua crescita.
I costi per quotarsi in grossi exchange possono essere proibitivi, soprattutto per piccole startup. Valuta bene quale exchange scegliere: se puntare su uno più economico ma meno conosciuto o su un exchange famoso e caro. In aggiunta non dimenticarti anche delle commissioni dell’exchange: parte dei fondi investiti dagli utenti si perdono in fee.
Secondo un articolo uscito qualche mese fa, persino Binance era contro le IEO a causa dei molti rischi che ponevano. Changpeng Zhao ha dichiarato che: “Credo che le ICO siano ancora il modo migliore per raccogliere fondi. In effetti, sono così belle che non riesco a immaginare perché un progetto decente possa cercare comunque i capitali di VC tradizionali. Tutti i VC più lungimiranti stanno investendo in ICO, inclusi i nomi più importanti del settore”.
Tuttavia, proprio Binance è stato autore di due importantissime IEO: Fetch e BitTorrent, riconoscendone il potenziale.
Spero con questo articolo di averti dato degli spunti chiari sul perchè preferire una soluzione rispetto a un’altra. ICO, STO, e IEO hanno tutte dei vantaggi e svantaggi, non esiste il metodo migliore in assoluto di raccolta fondi, ma esiste sicuramente quello migliore per il tuo progetto.
Stai pensando di lanciare la tua ICO?
Questa è l’infografica che aspettavi!