Negli Stati Uniti, l’Inbound Marketing segue sulla cresta dell’onda. In Europa, ancora in molti sostengono il più tradizionale Marketing Outbound, contribuendo a generare una lotta (alla pari?) tra questi due approcci.
Ma noi di YourTarget non ci fermiamo alle apparenze: ecco perché abbiamo raccolto per te tutte le differenze fondamentali tra Marketing Inbound e Outbound nel post di oggi.
Buona lettura!
Toc toc! è permesso?
#1. Marketing di Interruzione vs di Permesso
Nel nostro ultimo articolo sui criteri per scegliere tra outbound e inbound marketing abbiamo già menzionato che la differenza fondamentale tra i due approcci sta proprio nella loro filosofia di base.
In “letteratura” si distingue, infatti, tra “marketing di permesso” e “marketing di interruzione“, per indicare rispettivamente l’approccio Inbound e quello Outbound.
Da una parte, il Marketing Outbound consiste in un approccio di marketing e vendite più tradizionale, in cui il tuo messaggio viene “spinto fuori” (“out”) nel mercato alla ricerca dell’attenzione dell’utente: banners, pop up ma anche vendite a porta a porta, pubblicità in televisione, telemarketing sono esempi di pubblicità che sicuramente già conosci.
D’altra parte, l’Inbound Marketing punta ad attrarre clienti attraverso la gestione strategica di quei contenuti ed interazioni che il cliente stava già cercando e che lui stesso reputa utili ed interessanti. Nell’Inbound, “non sei tu a cercare il cliente ma è il cliente a trovare te” (HubSpot): un approccio che parte dalle specifiche esigenze conoscitive del target e spinge l’impresa a fornire risposte sempre utili e di reale valore aggiunto. Ottimizzazione per i motori di ricerca, promozione di seminari online, community sui social media, blog sono solo alcuni degli strumenti Inbound utilizzati per farsi trovare dal cliente.
Chiarita questa premessa fondamentale, passiamo a vedere altre più intriganti differenze tra marketing Inbound e Outbound.
Un’opportunità non indifferente
#2. Media proprietari vs media a pagamento
Una seconda importantissima differenza da tenere a mente quando si parla di Inbound e Outbound è la proprietà degli spazi pubblicitari. Lavorando con canali tradizionali, è facile intuire come il marketing Outbound debba necessariamente appoggiarsi a terzi per l’affitto di spazi pubblicitari, sia offline che online. Dai cartelloni ai banner pubblicitari, la ricerca dell’attenzione dell’utente ha il suo prezzo nell’affitto degli spazi in cui apparirà il messaggio: tutti media a pagamento.
Nel marketing Inbound invece gli spazi pubblicitari principali sono, tra i più noti, sito web e social media. Pensa alle potenzialità intrinseche della gestione autonoma delle interazioni con i clienti e della creazione diretta dei contenuti, oltre all’ovvio contenimento dei costi, generati dai media proprietari.
Noi, tu o io?
#3. Educare vs Vendere
Il marketing Inbound ha l’obiettivo fondamentale di educare i clienti potenziali sul problema da affrontare e sulle soluzioni alternative per risolverlo. Perché? Per porre il primo passo verso la creazione della fiducia necessaria a costruire una relazione di lungo periodo con il cliente.
Per contro, è tipico del marketing tradizionale cercare di richiamare semplicemente l’attenzione presso di sé, come un bambino che cerca l’attenzione dei grandi gridando “Io! Io! Io!”. Dovendo competere per il proprio spazio in una trasmissione televisiva o su banner, le imprese si trovano in difficoltà. Da una parte lo luogo “fisico” limitato per i propri messaggi, che limita anche le possibilità creative, dall’altra la mancanza di interazione non da certamente spazio a possibilità di relazione con il cliente.
In fondo, si tratta della differenza parlare CON i clienti, per educarli e sviluppare una relazione, e parlare AI clienti, per vendere soltanto.
Questione di numeri…
#4. ROI chiaro vs nebuloso
I mezzi di pubblicità online hanno un grandissimo e notevolissimo vantaggio: la tracciabilità dei dati. Un tratto saliente e non indifferente se pensiamo alla difficoltà della misurazione del ritorno di investimento (ROI) delle attività di marketing tradizionale offline. Con le tecnologie a disposizione, potrai non solo misurare l’impatto delle tue campagne di marketing online ma anche tenere traccia delle interazioni con gli utenti e delle loro domande di ricerca e delle fonti migliori di traffico online.
…E non solo
#5. Visione Olistica vs Lineare
Il marketing Outbound è noto per ragionare per fasi e a compartimenti stagni: fase della pubblicità via radio, fase dello spot in televisione, fase PR con contatto delle testate giornalistiche, fase di gestione della presenza alle fiere di settore, campagna di Google Adwords, etc.
Il marketing Inbound invece, permette di allargare il raggio d’azione di una singola fase, estendendola ai canali di promozione online, attraverso un approccio integrato e misurabile. Un approccio più complesso ma sicuramente più sfidante e dai ritorni non indifferenti.
Tempo di trasformare il tuo marketing?
Il cliente è cambiato. La tua impresa riesce a stare al passo?
Se il 90% dei tuoi sforzi di marketing finisce ancora in comunicazione tradizionale senza i ritorni sperati, potrebbe essere giunto il momento di rimettersi in gioco e valutare nuovi strumenti alternativi.
Se la battaglia tra Inbound e Outbound Marketing è ancora lontana dall’avere un vincitore, sarai tu a dover giocare d’astuzia scoprendo qual è l’approccio più adatto a te e alla tua realtà di impresa.