Non c’è dubbio che uno dei motivi del grande successo riscosso da WordPress sia dovuto al fatto che si possa ottimizzare al meglio per il posizionamento su Google. Per chi non lo sapesse, WordPress è il più popolare tra i CMS (content management system), una piattaforma di gestione dei contenuti, che consente a chiunque abbia un minimo di dimestichezza di pubblicare contenuti online, sotto forma di pagine web, blog personali, siti aziendali ed e-commerce.
La flessibilità conquistata dagli sviluppatori di WordPress oggi è così elevata, che non c’è nulla che non si possa fare. Noi stessi qui a YourTarget lo abbiamo utilizzato per creare un sito con un’area riservata, fruibile solo agli iscritti, implementando un sistema di accreditamento intelligente e veloce.
L’ottimizzazione per i motori di ricerca è un capitolo interessante e quanto mai critico nella storia di un sito. È fuori di dubbio che se si vuole ottenere traffico qualificato dalle migliaia di persone che ogni giorno cercano informazioni sul web attraverso Google, è necessario avere un sito che rispecchi le caratteristiche ottimali.
Quelle che in fondo richiede Google stesso nelle sue linee guida per i webmaster. Fortunatamente WordPress, col passare degli anni, è diventato sempre più performante da questo punto di vista, tanto che la piattaforma open source viene utilizzata con successo da siti importanti come Panorama, Il Fatto Quotidiano e persino la CNN.
Lo sviluppo delle tecniche di posizionamento su WordPress ha portato alla nascita di plugin gratuiti e professionali, che si affiancano agli strumenti nativi della piattaforma. Ora vediamo come ottimizzare al meglio WordPress per fare in modo di aumentare il traffico da Google, tenendo conto che le strategie per una buona ottimizzazione sono simili per tutti i siti, con la differenza che WordPress è più intuitivo e in qualche modo versatile.
- Impostare i permalink corretti – i permalink sono i “link permanenti” cioè gli indirizzi delle pagine che andiamo a creare. Di default WordPress crea indirizzi con la data inserita all’interno, ma non è il massimo in quanto per Google le date espresse in giorno/mese/anno rappresentano delle cartelle. Cioè delle sezioni interne del sito. Se ho un indirizzo di questo tipo: sito.com/17/02/2017/oggi-parliamo-di-seo/ sto dicendo a Google che 17 è una sottocartella della directory principale, che a sua volta contiene due sottocartelle, la 02 e una più profonda, la 2017. In sostanza il titolo dell’articolo che a noi interessa posizionare, e che contiene le parole chiavi, è al quarto livello di profondità. Vado dunque su Impostazioni, dal menu della barra di sinistra e scelgo la voce “Permalink”. Nella schermata simile a questa scelgo “Nome Articolo”. Qui a YourTarget ottimizziamo ulteriormente anteponendo il nome della categoria, per creare un effetto di ordinamento ancora maggiore, ma questo è un passo avanzato che può essere tralasciato se non si ha dimestichezza con le impostazioni personalizzate.
- Installa un plugin per SEO – WordPress di suo non consente di personalizzare il title tag e il meta tag description, elementi fondamentali per comunicare a Google informazioni preziose circa il nostro contenuto. Ma è facile scavalcare il problema installando uno dei tanti plugin gratuiti che consentono, senza alcun sforzo e in modo intuitivo, questa personalizzazione avanzata. I migliori del settore sono Yoast SEO e All in One SEO Pack. I due plugin fanno più o meno la stessa cosa, almeno nelle intenzioni, ma effettivamente Yoast è pensato più per un pubblico di principianti e consente di valutare alcune metriche riguardanti la presenza della parola chiave nel testo. Usando Yoast possiamo verificare, tramite degli avvisi colorati, se abbiamo ottimizzato al meglio ogni elemento dell’articolo o della pagina. Va detto, per la precisione, che un seo specialista esperto non utilizzerebbe mai Yoast per valutare la bontà del contenuto, in quanto entrano in gioco fattori che sarebbe meglio non affidare a un sistema automatizzato. Tuttavia, per un principiante o poco più è perfetto.
All in One SEO è più elastico: non consente di verificare l’incidenza della parola chiave nel testo, nella URL, nelle immagini e nei meta tag, ma fa il suo ed è probabilmente più leggero. Entrambi i plugin consentono di escludere dall’indicizzazione alcuni elementi che riteniamo poco importanti o che possono generare delle duplicazioni o ancora di autenticare il sito su Search Console di Google. Le funzioni aggiuntive a pagamento oggettivamente non servono per ottimizzare bene WordPress. Yoast reca con sé la fondamentale opzione di creazione della Sitemap XML.
Se decidete di usare All in One Seo allora dovreste accoppiare il più popolare e funzionale plugin per le sitemap: Google XML Sitemaps.
- Negli anni, come esperto di posizionamento ho utilizzato altri plugin, tra i quali SEO Ultimate che ha tantissime funzioni avanzate, forse non adatte a chi è alle prime armi. Questo plugin comunque migliora notevolmente la performance del sito, grazie a soluzioni intelligenti come la creazione di link sensibili sulle parole chiavi, la gestione dei redirect interni e la gestione delle url canoniche. Altri plugin meno noti sono Premium Seo Pack, Squirrly SEO e SeoPressor (che unisce le caratteristiche di All in One e Yoast Seo).
- Anche se ci fosse un plugin a ricordarvelo, WordPress è pensato per i contenuti e i contenuti vanno ottimizzati. Pertanto prima di pubblicare conviene salvare in bozza il lavoro, formattando al meglio l’editor sul quale stiamo scrivendo. Si potrebbe optare per la scrittura su Word del pacchetto Office, se lo possedete, perché ormai l’editor di WordPress è compatibile, ma è meglio scrivere direttamente sull’editor inserendo grassetti e titoli all’occorrenza. Quando si caricano immagini è meglio che siano ottimizzate.
- La scelta del tema è fondamentale. Quando si scegli un tema grafico per la il design del sito, bisogna cercare di fare un compromesso tra velocità di caricamento e piacevolezza. WordPress ha una pecca: si usa molto codice per tirare fuori il contenuto. Un sito in semplice html è molto più pulito per come lo vede Googlebot, lo spider che scarica una versione del vostro sito sul suo indice (da cui l’indicizzazione). Fortunatamente nel tempo gli sviluppatori e i web designer hanno capito l’importanza della SEO e vanno realizzando temi sempre più veloci e puliti. Inutile qui fare una sfilza dei temi gratuiti più veloci, basta una ricerca su Google. Potete misurare su GTmetrix la performance del sito, raccogliendo i suggerimenti per velocizzarlo.
- La velocità di caricamento è importante. Come abbiamo detto poc’anzi WordPress può risultare pesante per chi non ha un ADSL con una certa banda; per renderlo fruibile anche a chi ha poca velocità di scaricamento, esistono dei sistemi di velocizzazione e compressione che facilitano la lettura. Google utilizza la velocità del sito come un fattore di posizionamento: più il sito in WordPress è veloce, maggiori sono le chance di attirare traffico dal motore di ricerca. È stato calcolato che un’attesa superiore a due secondi, per il caricamento, genera frustrazione e aumenta la percentuale di abbandono. In circolazione però ci sono dei sistemi che permettono di abbassare notevolmente i tempi di caricamento: sono i plugin di caching. Cosa fanno questi plugin? Aiutano WordPress a lavorare in modo più efficiente, fluido, eliminando le richieste al database che prendono tempo di caricamento e risorse, e creando al contempo una pagina statica che riduce drasticamente i tempi di caricamento.
Impostando la cache del sito e la compressione facciamo in modo che l’utente acceda al sito più velocemente, caricando le immagini e i codici (come Java e CSS) dal suo browser in tempi più che dimezzati.
I plugin di cache più utilizzati – tra quelli gratuiti – e che ci sentiamo di consigliare sono i seguenti:
W3 Total Cache – uno dei più popolari e più utilizzati, con oltre un milione di installazioni e un riscontro positivo nelle recensioni. In media aumenta la velocità del 20-30%.
WP Super Cache – il rivale diretto del precedente e quindi molto popolare, secondo alcuni dati raccolti come prestazioni di velocizzazione si avvicina molto a W3 Total Cache riducendo di quasi un terzo il caricamento.
WP Rocket – è plugin premium e quindi si paga. L’ho usato felicemente in alcuni siti ed è sicuramente il migliore. Altri plugin meno noti sono Come Cache, Simple Cache, WP-Cache, Cachify, Hyper Cache, Wp Fastest Cache.
Nel grafico sottostante si può vedere quale dei plugin menzionati va meglio (credit: https://athemes.com/performance/best-wordpress-caching-plugins/)