È importante sapere come ottimizzare una landing page per renderla efficace ma anche conoscere quali sono gli errori da evitare per non vanificare gli sforzi e perdere preziose conversioni.
La landing page è una pagina web che possiamo definire indipendente: si presenta da sola e deve bastare a se stessa. E soprattutto il suo obiettivo è uno (e uno solo). Almeno così dovrebbe essere.
In realtà molte landing page chiedono alle persone di fare più cose, mentre ciò che succede è poi l’esatto contrario: non fanno nulla e abbandonano la pagina. È davvero demoralizzante sprecare in questo modo uno degli strumenti più potenti della vendita online e del web marketing (oltre che il budget investito).
6 errori in grado di sabotare i tuoi risultati sulla landing page
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CTA: la call-to-action non spicca su tutti gli altri pulsanti o link.
Se già veicolare traffico sulla landing page è un’operazione che richiede impegno e competenza, sprecarlo in questo modo è davvero sconfortante.
Inserire un contact form per raccogliere indirizzi e-mail (magari in cambio di una risorsa gratuita) e proporre la vendita di un servizio o l’iscrizione ad un corso, tutto sulla stessa pagina, è un errore. Senza contare magari un footer pieno di link cliccabili che lasciano l’utente in balìa di decine di opzioni disponibili.
Il colore stesso del bottone con la CTA non va scelto a caso. Deve ispirare, chiamare all’azione nel senso di attirare l’attenzione al primo colpo d’occhio. Molto ci sarebbe da dire su questo argomento: non sono poche infatti le considerazioni riguardanti il colore migliore per un pulsante CTA. In realtà, al di là della preferenza di un rosso rispetto ad un verde ad esempio, l’importante è il contrasto cromatico.
Più il pulsante “stacca” dal colore di fondo e più salterà all’occhio.
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La landing page non spiega in modo efficace cosa fai
Chi atterra sulla tua landing, dedica pochissimi secondi alla “scannerizzazione” della pagina: un’occhiata al testo e una all’immagine, se non si capisce subito cosa fai, si passa ad altro.
Il titolo (la headline) deve comunicare subito il beneficio che sei in grado di offrire a chi ti sceglierà. Quale problema risolvi? È questo che attira l’attenzione, non parlare di un prodotto (per quanto valido possa essere).
Il linguaggio deve essere semplice. Utilizzarne uno troppo tecnico o scrivere come farebbe un esperto di marketing, non aiuta. Esistono professionisti della “parola” (i copywriter) in grado di immedesimarsi nel target di riferimento e scegliere un tono di comunicazione (tone of voice) adatto a stabilire un ponte tra l’azienda e i suoi potenziali clienti.
La landing page deve essere in grado di rispondere alle domande delle persone, intercettando le loro esigenze e perseguendo un solo scopo.
Ci sono molti esempi di successo da cui prendere spunto per realizzare una landing page efficace: ad esempio inserire un countdown, nel caso di un’offerta promozionale, può aiutare a comunicare un senso di urgenza e quindi trasformare i visitatori in clienti.
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Pessimo font di scrittura
Il font che decidiamo di utilizzare non è solo un dettaglio. È la presentazione di ciò che stiamo raccontando, rappresenta la nostra voce, crea atmosfera.
Una pagina descrittiva, che utilizza un Times New Roman dimensione 12, senza spazi bianchi né formattazione alcuna, scoraggia chiunque dal leggerla.
Anche il testo migliore quindi, per essere valorizzato, ha bisogno del sostegno di una grafica accattivante, della corretta formattazione e di elementi dal design ben visibile e chiaro.
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Mancanza di un’immagine che ispira un’azione
Immagini professionali e di elevata qualità creano interesse nella landing page. Persone sorridenti, soprattutto se donne, trasmettono una sensazione di fiducia.
Il consiglio è quello di scegliere con cura l’immagine della landing: in fondo è l’unica della pagina, vale la pena investire per ottenere il massimo. Molto spesso, laddove possibile, è bene posizionare la CTA sull’immagine stessa: questo permette di attirare meglio l’attenzione.
L’errore però è dietro l’angolo: un’immagine con una donna che rivolge lo sguardo dritto al lettore, distoglie l’attenzione dalla CTA. Meglio scegliere una foto in cui lo sguardo è orientato altrove e –per ottenere il massimo della performance- dirigere il volto e lo sguardo della persona verso la CTA.
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Alte aspettative sui video
Il video si è letteralmente imposto di recente in ambito marketing e rappresenta di certo il format comunicativo su cui puntare per il futuro. Ma l’importante è non sopravvalutarlo nel momento in cui si decide di inserirlo in landing page.
L’errore frequente infatti è quello di dare per scontato che il visitatore, atterrando sulla pagina, guardi il video. Ma spesso non è così. È per questo motivo che il testo (copy) della landing dovrà essere in grado di “stare in piedi da solo”, comunicando in modo efficace quanto spiegato al punto 2.
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Utilizzare testimonianze vaghe
L’elemento fiducia (trust) all’interno della landing page riveste un ruolo fondamentale. Dire ad esempio che si tratta del prodotto n°1 nel suo settore, più venduto nell’ultimo anno, scaricato da 170mila persone e via di seguito, trasmette affidabilità e credibilità a chi sta per acquistare.
Così le testimonianze. A patto che siano reali e realizzate in modo professionale. In che modo? Una testimonianza fatta bene è prima di tutto una testimonianza precisa, non vaga. “Ottimo”, “bellissimo”, “assolutamente il migliore” sono commenti che, per quanto reali, non risultano utili in fase di acquisto. Meglio chiedere al testimonial di spiegare come è venuto a conoscenza del nostro prodotto/servizio e in che modo ha risolto il suo problema.
Una testimonianza pubblicata sulla landing page deve SEMPRE essere corredata da foto reale e nome e cognome (più preferibilmente azienda o professione) di chi l’ha rilasciata.
Per concludere. Si tratta di errori davvero semplici da commettere ma in fondo altrettanto facili da correggere. Con questi accorgimenti, una velocità di caricamento della pagina elevata e un po’ di esperienza, la tua landing page raggiungerà ottimi risultati.