Ormai tutti lo sappiamo: senza native advertising è difficile emergere dalla folla e conquistare la propria fetta di mercato. Da un lato, alcune piattaforme social hanno diminuito sempre di più la reach organica dei contenuti; dall’altra i contenuti sponsorizzati ti permettono di comunicare e individuare un pubblico nuovo che potrebbe essere interessato a ciò che offri, o a creare maggiore engagment con chi già ti conosce.
Secondo Business Insider, negli USA il native advertising genererà più del 74% dei ricavi per le attività che ne usufruiscono entro il 2021.
E tu? Sei ancora indeciso se ne hai bisogno o meno? Diamo un’occhiata a che cosa significa fare native advertising e quali vantaggi può portare alla tua attività.
Che cos’è il native advertising?
Il native advertising è una forma di “pubblicità” non intrusiva, ossia che non interrompe l’utente mentre consuma dei contenuti online.
Se dobbiamo spiegare il termine all’interno di una strategia digitale, il native advertising può prendere la forma di un post che ha come scopo quello di:
- Educare;
- Informare;
- Coinvolgere.
Questa forma di comunicazione, quindi, rientra perfettamente all’interno di una strategia di inbound marketing perché ha appunto lo scopo di attirare un potenziale cliente in maniera naturale, educandolo ed aiutandolo.
Il native advertising presenta innumerevoli vantaggi per un business, come:
- Entrare in contatto con un pubblico che non ti conosce;
- Coinvolgere maggiormente lead o clienti che già hanno interagito con il tuo business;
- Creare brand awareness;
- Posizionarsi sul mercato;
- Fare lead generation;
- Alimentare le community sui tuoi canali social.
Su quali piattaforme e canali puoi fare native advertising?
La risposta breve è: pressoché su tutti, ma nello specifico puoi affidarti a:
- Google;
- Facebook;
- LinkedIn.
Come per ogni campagna di marketing, prima di sviluppare la tua strategia devi conoscere molto bene la tua potenziale Buyer Persona e i canali che è più propensa a frequentare.
Hai un’attività B2B? Non limitarti solo a LinkedIn, allarga i tuoi orizzonti anche su Facebook che, come abbiamo visto in questo articolo, è un ottimo modo per raggiungere potenziali decision maker.
Hai un business B2C? Probabilmente Google, Facebook e Instagram sono i canali che fanno al caso tuo.
Proseguiamo spiegando come HubSpot può essere il tuo migliore alleato per sviluppare una campagna di native advertising di successo.
Native advertising con HubSpot
Abbiamo già visto che HubSpot è un tool All-in-one per sviluppare una strategia di inbound marketing. Per quanto l’inbound sia incentrato sulla qualità dei contenuti e il posizionamento organico, l’advertising gioca una parte altrettanto importante.
I tipi di campagne ADV che supporta il tool di HubSpot sono:
- Google Ads;
- Facebook Ads;
- Lead Ads;
- LinkedIn Ads.
Scegliere HubSpot per il native advertising: 3 vantaggi
Esistono numerosi tool che aiutano nello sviluppo di una campagna di advertising. Lo stesso Business Manager di Facebook è uno strumento eccellente e indispensabile per riuscire a misurare i risultati e aggiustare il tiro.
Dall’altra parte però HubSpot presenta un set di tool che possono essere integrabili per monitorare e valutare per intero una campagna di inbound marketing, concentrandosi su ogni singolo aspetto di essa, come ad esempio la parte di advertising. Vediamone alcuni vantaggi.
1. Reportistica
Analizzare una campagna Ads è fondamentale per capire che cos’è andato bene e cosa invece va migliorato.
Dopo aver integrato il tuo Facebook Ads, Google Ads o LinkedIn Ads con HubSpot infatti, potrai analizzare la performance delle tue campagne dalla dashboard dedicata alle Ads.
Nello specifico potrai segmentare le tue campagne con diversi criteri, come:
- Campagne con maggiore/minore costo per clic;
- Campagne con maggiore/minore costo per contatto;
- Calcolare in automatico il Clic-Through Rate (CTR);
- Visionare il numero totale di clic, impression, condivisioni ed engagment per campagna.
Non solo. Potrai anche suddividere e quindi segmentare i tuoi contatti in base al loro lifecycle all’interno del Buyer’s Journey:
- Lead;
- Marketing Qualified Leads (MQL);
- Sales Qualified Leads (SQL);
- Opportunità;
- Deals in corso;
- Clienti.
- Ritorno dell’investimento delle tue campagne (ROI).
Ovviamente, la parte di reportistica e analisi è personalizzabile in base agli obiettivi che hai scelto per le tue campagne e il settaggio della pipeline. Tutti dettagli aggiustabili dalla sezione Settings di HubSpot.
2. Creare diversi tipi di audience
Una volta collegati i tuoi account puoi creare diversi tipi di audience grazie a HubSpot e mostrare le tue Ads agli utenti che hanno le caratteristiche da te scelte.
Ad esempio puoi creare:
- Un pubblico costituito dalle persone che hanno visitato il tuo sito web/blog;
- Un pubblico costituito da una specifica lista di contatti che hai creato su HubSpot;
- Pubblico lookalike.
3. Creare una campagna di Lead Ads
Fare lead generation è un passaggio fondamentale al fine di generare nuovi contatti potenzialmente interessati alla tua attività e in seguito trasformarli in clienti.
In termini di advertising HubSpot offre il tool di Lead Ads al fine di evitare il passaggio: post sponsorizzato – landing page. In questo modo l’utente rimane sulla stessa piattaforma e sarà più propenso a lasciarti i propri dati in cambio di un contenuto di valore.
La piattaforma più idonea per sviluppare una campagna di Lead Ads è Facebook e HubSpot ti permette di creare una sorta di pop-up con form personalizzabile e le informazioni necessarie per persuadere l’utente a scaricare il tuo contenuto, richiedere maggiori informazioni o compiere l’azione a cui miri.
Vuoi scoprire tutte le potenzialità di HubSpot? Prenota una consulenza gratuita. Il nostro team te ne illustrerà i vantaggi e come questa piattaforma può aiutarti a rivoluzionare il tuo business.